I Palazzi di Pavia

PALAZZO GAMBARANA                                  Tratto da: Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pavia e dintorni - Palazzi di Pavia

PAVIA  - CORSO GARIBALDI, 1B

 

Palazzo Gambarana si trova nella parte settentrionale di un vasto isolato posto nella parrocchia di San Michele e si affaccia su corso Garibaldi al numero civico 1B.

Gestito alle origini dalla famiglia aristocratica pavese dei Corti, nel 1640 il palazzo era di proprietà del Capitano Bartolomeo Corti e nel 1657 l’edificio fu ereditato dal cavaliere di Malta Antonio Francesco Corti.

 

La costruzione iniziale fu ampliata nella prima metà del Settecento da Francesco Corti. Nel 1771 il marchese Siro Corti vendette il palazzo al conte Francesco Gambarana che, tra il 1772 e il 1776, rimodellò e ampliò il precedente complesso acquistando a più riprese diverse case e negozi dell’isolato e in particolare la proprietà della famiglia Corti e procedette alla totale ristrutturazione.

I lavori comprendevano in particolare la costruzione di un portico a due campate su un pilastro di cotto e, sempre al piano terra, una serie di stanze in successione, tutte con volte, mentre al piano superiore si susseguivano una serie di sale, anch’esse voltate, tra cui una galleria in corrispondenza del portico a due campate, un salone e un oratorio in corrispondenza dell’androne di accesso al piano terra.

L'ATRIO

 

I lavori più consistenti riguardarono l’ampliamento dell’atrio e il rifacimento della facciata mentre gran parte delle sale fu ammodernata secondo un rinnovato gusto con pitture e intagli.

 

 

 

 

AFFRESCHI DI ANTONIO GALLI DA BIBBIENA

 

Gli affreschi dell’edificio attribuiti al Bibbiena sono collocati sulla parete del pianerottolo di sosta dello scalone e nella galleria al piano nobile. Il primo rappresenta in prospettiva una loggia a due corridoi che simula quella reale posta frontalmente all’affresco.

 

 

 

La figura di Antonio Galli Bibbiena è legata a Pavia in quanto gli fu affidata, in quegli anni, la progettazione e la realizzazione del "Teatro dei Nobili Quattro Cavalieri", l’attuale Teatro Fraschini. Uno dei quattro Nobilii era appunto il conte Gambarana.

 

 

LO SCALONE DI PALAZZO GAMBARANA

 

Fece parte dell’intervento di ammodernamento del palazzo la stesura di un nuovo ciclo pittorico che interessava le sale del piano nobile, lo scalone e forse anche l’atrio e la facciata, di cui tuttavia non rimangono tracce.

Al piano nobile tutte le pareti perimetrali e la volta della sala grande sono completamente affrescate e rappresentano spazi ed elementi dell’architettura classica e geometricamente organizzati secondo una rigorosa prospettiva.

 

 


Opera di Achille Savoia sono gli affreschi di un salone del piano nobile, arredato con specchi, stucchi e librerie artistiche.

Altri affreschi di soggetto biblico, databili al primo Settecento, si trovano invece nei locali al piano terra.

Nel 1826 gli eredi del conte Francesco Gambarana cedettero l’edificio al marchese De Negri che, a sua volta, lo vendette nel 1827 al marchese Carlo Del Maino che la tenne fino al 1839, per poi, prima passarlo a Giulio Bellardi Granelli quindi nel 1865 a Pio Picchiani, successivamente nel 1871 ai Barboglio e infine passò ai Comini e ai Quario.

La facciata fu rimodellata nel 1839, mentre, nel corso del Novecento, all’interno del cortile emersero i resti di un portico databile tra XIV e XV secolo.

Attualmente il palazzo è sede di attività commerciali e di abitazioni private.