Nella pianta iconografica di Pavia affrescata dal Lanzani e che si trova in S. Teodoro, gli ingressi al ponte coperto sono costituiti da torrioni fortificati.
Alla merlatura del torrione di mezzodì, quello in primo piano, pendeva un impiccato: la tradizione popolare lo identificava nel conte Ludovico Barbiano di Belgioioso, che durante l'assedio di Pavia, anziché difendere la città dagli assalti di Lautrec, l'aveva vilmente abbandonata.
Si sarebbe così meritato l'impiccagione ma la storia non lo conferma. Quando il principe Alberico nel 1812 contribuì alle spese per l'erezione dell'obelisco di viale Matteotti, lo avrebbe fatto alla condizione che la figura dell'impiccato venisse sottratta agli occhi del pubblico.
Il Comune avrebbe nascosto l'affresco con una pala d'altare, ma pure in questo caso le ricerche storiche non sono d'accordo.
Praticamente, lo si nota dal particolare a lato: una figura, appesa alla merlatura, è stata cancellata dall'affresco ma rimane comunque riconoscibile.
Si dice anche che, quando l'obelisco fu inaugurato, si volle interrare fra le fondamenta un cofano di metallo con una pergamena e alcune monete di rame dell'epoca.
Nella fantasia popolare quelle poche monete diventarono un tesoro e quando nel 1912 l'obelisco fu trasferito con grande malcontento popolare, furono ritrovate le 33 monete di rame dell'epoca napoleonica, ma nessuno ha mai saputo dove siano finite.