Monumenti di Pavia - Giuseppe Garibaldi

AIla notizia della morte dell'eroe nel 1882, il Consiglio Comunale aveva deliberato l'erezione di un monumento.

Tra quanti presentarono il bozzetto fu preferito lo scultore Egidio Pozzi di Milano e come luogo per la sua collocazione furono prescelti i giardini prospicienti la casa dei Cairoli, dove la folla si era riunita nel '62, per acclamare l'ospite.

Si trattava di un vasto spiazzo libero, al limite nord della città, allora sistemato a tappeto verde con fontana centrale, limitato a settentrione dai fabbricati dei magazzini d'artiglieria (demoliti nell'ottobre 1927) e a meridione dalla cinta dell'ortaglia dell'ex monastero di Santa Chiara.

L'opera consiste in uno scoglio raffigurante l'isola di Caprera, soggiorno prediletto di Garibaldi, sopra il quale scoglio s'innalza la statua in bronzo dell'eroe. Garibaldi con la barba e lo sguardo fiero è vestito con la camicia rossa ed ha le mani riposanti sull'elsa della sciabola a significare che la stessa ormai non uscirà più dal fodero.

La roccia, che serve da piedistallo, è adorna di varie allegorie: la Vittoria che spezza le catene della schiavitù, il Leone che rappresenta la forza del popolo, i trofei guerreschi ed altre.

Alla spesa di 60.000 lire contribuirono vari enti morali ed innumerevoli cittadini.

Garibaldi apprezzava i Pavesi, di cui aveva rilevato il valore in varie occasioni e non mancava di ricordare la famiglia Cairoli: in particolare nutriva grande stima e amicizia per la madre Adelaide, "ricchissima, carissima, gentilissima matrona", che non aveva esitato a donare alla patria i suoi quattro figli.

L'inaugurazione del monumento avvenne con grande manifestazione popolare; fu coniata persino una medaglia a ricordare la data: 11 maggio 1884, ma non mancarono polemiche circa il risultato artistico.

Forse per questo in seguito si decise di velarne le incertezze estetiche con alberi dalle folte chiome.

Qualcuno sostiene che nella foto a lato sia riprodotta la festa dell'inaugurazione del monumento.

In essa appare una folla pittoresca e vestita per le grandi occasioni.

Molti pavesi si sono aggrappati al monumento, ma se osserviamo il modello di bicicletta e i pali coi lampioni per la luce elettrica, inaugurata a Pavia nel 1917, dobbiamo escluderlo.

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