SANT'AGOSTINO Tratto dal sito exalunnecastiglioni.it
Chiese di Pavia (sconsacrate, entro le vecchie mura)
Il complesso edilizio in cui fu successivamente aperto il collegio fu donato ai fratelli Castiglioni, nel 1419, da Papa Martino V° che a sua volta lo ebbe in eredità da Alessandro V°, il famoso prete pavese Pietro da Candia.
Il collegio fu fondato nel 1429, prevedeva ospitalità per 24 studenti poveri e disponeva di una cappella oratoria, dedicata a Sant’Agostino.
La cappella che vediamo attualmente è legata all'iniziativa del suo nipote e omonimo, Branda Castiglioni (1415-1487) vescovo di Como.
La semplice struttura a pianta quadrata, coperta da una volta a crociera, è dilatata dall'architettura dipinta con coppie di lesene con marmi policromi e un capitello corinzio che si raccorda alla mensola che raccoglie i costoloni della volta.
La parete Nord è divisa in due da un cornicione, che inquadra in alto la Resurrezione e, sotto, l’Annunciazione. Le altre pareti ospitavano un ciclo dedicato alla vita della Vergine: a Ovest la Natività, a Sud l’Adorazione dei Magi, a Est l’Assunzione.
La bella volta a crociera è dipinta in rosso con tondi dai quali si affacciano i simboli degli Evangelisti, incorniciati da ricchi festoni di verzura con melograni, il frutto che simboleggia la Chiesa, ma anche il nutrimento spirituale offerto dalla conoscenza.
La Resurrezione è forse l’episodio meglio conservato di tutto il ciclo: Cristo, sospeso nell’aria sopra il sarcofago vuoto con attorno, le guardie atterrite.
Ma chi è l’autore degli affreschi? Su questo punto i documenti tacciono; l'iscrizione al centro della parete Nord restituisce solo la data, 1475, e il nome del committente.
Si può dire che si tratta non di un pittore, ma di un gruppo di pittori, ciascuno dei quali interviene in una scena diversa. Nel 1475 quattro pittori - Bonifacio Bembo e Giacomino Vismara, Costantino da Vaprio e Zanetto Bugatto, collaboratori di Vincenzo Foppa, prendono in affitto una casa vicina al collegio.
Non è certo che questo ciclo possa essere loro riferito, ma senz’altro i maestri che lavorano nella cappella sono tra i più aggiornati sulle vicende figurative del ducato sforzesco.
Il collegio viene chiuso nel 1803 e il fabbricato con l’annessa cappella ridotto ad uso privato.
Dopo un periodo in cui viene incorporato nel collegio Ghislieri l’intero complesso, dopo radicali restauri, ritorna come era alle origini quattrocentesche con sovrapposizioni settecentesche e con il nome di Collegio Castiglioni-Brugnatelli.
Brugnatelli è la famiglia che, ultima proprietaria, lo
cedette per la prosecuzione della missione di collegio.
Immagini della Cappella del collegio Castiglioni Brugnatelli |
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L'ingresso della Cappella di S. Agostino, nel primo cortile del collegio.