Via Severino Boezio

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Chiese in Pavia

SAN GERVASIO E PROTASIO                              Tratto da:  www.webdiocesi.chiesacattolica.it

Chiese di Pavia (aperte al Culto, entro le vecchie mura)

Secondo la tradizione si tratterebbe della più antica chiesa di Pavia. Fu eretta infatti in età paleocristiana in un’area cimiteriale.

L’intitolazione della chiesa si lega ai santi martiri dai cui resti, rinvenuti a Milano da Sant’Ambrogio nel 386, provengono le reliquie portate qualche anno dopo a Pavia dal terzo vescovo Invenzio.

La presenza della sepoltura del proto-vescovo Siro e del Santo vescovo Pompeo suo successore ha indotto a ritenere che la chiesa fosse la prima cattedrale.

Risulta che nel XII secolo in San Gervasio sono presenti i benedettini cluniacensi, sostituiti nel XIII da benedettini cassinesi; in questo periodo la chiesa è oggetto di una ricostruzione in forme romaniche.

Presso la chiesa, a partire dal 1216, funziona una Confraternita di Disciplini; nel 1500 passa in Commenda e nel 1534 Gerolamo Emiliani ottiene parte del complesso annesso alla chiesa per il ricovero degli orfani.

Nel 1542, in seguito alla distruzione della chiesa di San Savino, i religiosi del Terz’Ordine di San Francesco ottengono di stabilirsi in San Gervasio.

Tra il 1712 e il 1718 si procede ad una ricostruzione radicale della chiesa, con il ribaltamento dell’orientamento originario. La nuova facciata viene rivolta a est, ad accogliere i fedeli provenienti da Via Sant’Invenzio.

Questo comporta purtroppo la perdita della facciata romanica per lasciare spazio all’attuale abside e, dal lato opposto, la cancellazione dell’abside antica con l’attigua sacrestia per la realizzazione del nuovo prospetto.

In età napoleonica la chiesa perde la qualifica di parrocchia (1805) e diventa sussidiaria di Santa Maria del Carmine, la quale al contrario da monastica era diventata parrocchiale. Solo nel 1920 la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio recupera finalmente il ruolo di parrocchia.

Resti della chiesa paleocristiana sono stati individuati nei lati nord e ovest del primo e secondo ordine del campanile romanico. Anche nel fianco della chiesa verso via Boezio si conservano porzioni di muratura romanica, con il relativo coronamento di archetti pensili.

La facciata, dotata di un portico a tre luci allineato con il campanile, viene intonacata solo nella parte inferiore; l’interrompersi dei lavori lascia a vista la muratura della porzione superiore arretrata, con ampia apertura centrale e nicchie laterali, coronata da un elegante timpano di proporzione classica.

La planimetria irregolare della chiesa è corretta visivamente all’interno dalla rigorosa partitura delle pareti laterali che, secondo i dettami della Controriforma, definiscono un’aula unica, resa anche più profonda dal lungo coro a profilo poligonale. L’interno è coperto da una grande volta a botte, unghiata in corrispondenza delle finestre. 

 

 

San Gervasio e Protasio  (dal sito Diocesi di Pavia)

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ISTITUZIONI STORICHE

La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio martiri è attestata dall'anno 476, epoca in cui ricopriva la funzione di cattedrale; tra le fonti di carattere generale, la parrocchia è menzionata nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420; è ancora citata come parrocchia negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis e successivamente nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576; in quello stesso anno la cura delle anime era affidata ai frati del Terz'Ordine di San Francesco; si contavano tra i parrocchiani 1000 anime da comunione; è elencata nel catasto teresiano degli anni 1751-1757.

Nel 1783 fu aggregata alla parrocchia di Sant'Invenzio.

In base al decreto 22 giugno 1805 sulla riunione delle parrocchie nelle principali città del regno d'Italia, che ebbe attuazione l'8 ottobre 1805, la parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio martiri fu unita alla parrocchia di Santa Maria del Carmine; fu ripristinata nel 1920.

Nel corso del XX secolo, la parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio martiri è sempre stata inserita nel vicariato urbano. In base al decreto 25 ottobre 1989 del vescovo Giovanni Volta, con cui fu rivista la struttura territoriale della diocesiè stata attribuita al vicariato I di città, zona centro. 

 

Monastero benedettino maschile

La prima attestazione documentaria del priorato benedettino dei Santi Gervasio e Protasio di Pavia risale al 1085. Il monastero viene sottoposto nel XIII secolo alla giurisdizione dell'abbazia di Breme, mentre nei secoli successivi risulta sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Pavia; i monaci amministrano la cura d'anime sino alla soppressione; nel XVI secolo il monastero risulta in commenda.

Il monastero dei Santi Gervasio e Protasio viene soppresso nel 1562 e l'edificio concesso ai frati del Terz'Ordine regolare di san Francesco.

Il convento dei Santi Gervasio e Protasio in Pavia del Terz'Ordine regolare di san Francesco viene istituito nel 1562 presso il soppresso monastero benedettino. Il convento dei francescani del Terz'Ordine dei Santi Gervaso e Protaso in Pavia viene soppresso il giorno 6 marzo 1782 in esecuzione del cesareo regio dispaccio 26 gennaio 1782.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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La chiesa di S.Gervasio e Protasio è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. III°  " Chiese coi loro Corpi Santi, entro le seconde mura" di Opicino de Canistris  (13° ref.), aggiungendo la nota "la prima chiesa pavese, in cui il nostro santo protovescovo Siro, che fondolla, riposò quasi seicento anni innanzi essere trasportato in Duomo da Diodato vescovo di Pavia; nella quale traslazione per più dì si operarono molti prodigi. Ivi è pure il corpo di S. Pompeo, secondo vescovo di Pavia, con altri corpi parecchi di SS. MM. o almeno delle loro reliquie portate da Milano da S. Invenzio per comando di S. Siro. Inoltre v'è un antico cimitero con attigua cappella di S. Maria. E' sottoposta al monastero Bremidense. Priorato di Monaci neri".

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

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