Nel medioevo sorge il Castello, come baluardo di protezione dalle frequenti battaglie e dalle rapine condotte dalle soldataglie. Dopo il periodo dei Comuni diventa luogo di ritrovo del signorotto del luogo e di allegre brigate, stanche del frastuono delle armi e degli ozi di città. Viene più volte riadattato, prima dai Visconti e poi dagli Sforza. È munito di ponte levatoio, di torri merlate e di una strada sotterranea.

 

Il Castello, del quale sopravvivono soltanto l’ala settentrionale e quella orientale, conserva intatti alcuni dei caratteri tipici delle costruzioni fortificate d'età viscontea.

in particolare la decorazione perimetrale "a dente di sega", qui nella variante a doppia cornice sovrapposta, totale decorazione delle superfici murarie (vaste porzioni dell'intonaco originario sono osservabili nella facciata nord e sui lati interni).

 

 

 

Una splendida monofora, riccamente modanata in cotto e fortemente strombata, aperta nella parte alta sul lato orientale del massiccio torrione angolare.
Sullo stesso fronte ovest, nel quale è inserito l’attuale ingresso, oltre alla merlatura tamponata, sono chiaramente visibili le tracce di numerose aperture occluse, trasformate, riaperte, spostate, di varia foggia e utilizzo.

 


Della strada sotterranea rimangono ancora una gradinata a ciottoli discendente e una lunga muraglia, detta "la piacevolezza", che circonda il castello e si spinge, dolcemente degradando, fin quasi alla costa del Ticino. Proprio su una parte distrutta del castello sorge la Villa Cairoli, con parco e cappella, principale dimora della famiglia omonima.

E per conoscere Gropello Cairoli...

Il primo documento in cui si menziona Gropello, risalente all'anno 891, riguarda la devoluzione del feudo a Certo Sangone da parte di Berengario I; è pur certo che prima del secolo XI il borgo appartiene ai conti di Rovescala, padroni di molte terre nell'Oltrepò e nel Pavese, che ne fanno donazione nel 979 ai canonici del Capitolo della Chiesa della SS. Trinità in Pavia.

Dopo la pace di Costanza, nel 1183, viene aspramente conteso tra i Langosco e un ramo dei Beccaria, che solo nei primi decenni del XIV secolo affermano il loro dominio su gran parete del territorio pavese; nel 1470 passa a Galeazzo Maria Sforza.

A seguito del matrimonio tra Orietta Beccaria e Gaspare Visconti il feudo va al loro figlio Pietro. Per la sua posizione di passaggio tra Milano e Pavia è spesso oggetto di incursioni e saccheggi.

 

Fonti:

www.mondimedievali.net/Castelli

infolomellina.net
 

 

ISTITUZIONI STORICHE

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Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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