Il castello, che faceva parte del sistema difensivo della città di Milano, risale al sec. X.
Devastato più volte nel corso dei secoli, subì la distruzione, nel 1159 da parte di Federico Barbarossa per vendicarsi del feudatario Oldrato de Basilicapetri capitano di truppe milanesi.
Dopo lotte e distruzioni nel XIII secolo il paese ha un periodo di floridezza e la famiglia Bascapè, feudataria indiscussa, acquista sempre maggiore importanza soprattutto a Milano sia per le cariche politiche, sociali, ecclesiastiche che diversi suoi membri ricoprono, sia perché tra di loro vi sono molti uomini di pensiero e di cultura.
Basterà citare Pietro da Bascapè, autore nel 1274 di un poema in volgare.
Il più importante personaggio però, di cui la famiglia Bascapè è stata giustamente orgogliosa, fu il venerabile Carlo, vescovo di Novara.
Entrato in possesso della nobile famiglia Bascapè, il castello ad essa rimase fino al 1821 e successivamente mantenne l’aspetto originario fino al 1830, quando fu parzialmente incorporato in costruzioni rurali sorte allora.
Facciata sud interno cortile >
Del primitivo edificio si possono vedere resti di finestre ed elementi vari
incorporati negli edifici abitativi ricavati al suo interno: fregi,
decorazioni, frammenti di pitture e stemmi gentilizi.
La facciata di sud-est presenta quattro grandi finestre con archivolto a
pieno centro e pregevoli decorazioni a dentelli in cotto del sec. XV.
Fonti:
www.comune.bascape.pv
www.visitapavia.it/itinerari/Castelli
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CASTELLO di BASCAPÈ
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Pavia e dintorni - Castelli