CASTELLO di ZAVATTARELLO
Tratto da: vedi soto
Interessante ed emblematico castello la cui origine risale al X secolo, allorché il monastero milanese di S. Ambrogio fece innalzare in luogo una fortificazione a difesa del territorio circostante, che gli apparteneva.
Venne conteso, nell'XI e XII secolo, tra Bobbio e Piacenza finché passò, nel 1327, a Manfredo Landi che lo fece ricostruire e ampliare, dandogli la conformazione che mantiene tuttora.
Il feudo, e il castello ad esso legato, passarono nel 1390 ai Dal Verme, che mantennero ininterrottamente la proprietà dell'edificio per oltre sei secoli, fino al 1975, anno in cui la stessa famiglia Dal Verme donò l'avito complesso fortificato al Comune di Zavattarello.
L'edificio subì gravi danni nel Settecento, quando venne preso d'assalto e incendiato da soldati francesi nel corso della guerra di successione austriaca ma venne tuttavia riattato nell'Ottocento.
Fu ulteriormente restaurato e arricchito nel corso degli anni Trenta del nostro secolo, ma patì poi una pesante devastazione durante l'ultima guerra ad opera delle truppe tedesche quando un'intera ala venne del tutto svuotata: ne rimasero solo i muri.
L'organismo ha le tipiche caratteristiche della fortificazione di montagna: pianta poligonale irregolare, per adattarsi al terreno, struttura muraria in blocchi (squadrati) di pietra locale.
Al centro, un'ampia corte, nel cui mezzo si apre un pozzo.
Notevolmente interessante è il sistema di muraglie perimetrali esterne poste a difesa del castello e degno di nota è anche lo sviluppo in altezza del basamento a scarpa.
Al castello si accede dal lato settentrionale, attraverso una pusterla preceduta da un ponte levatoio a quota elevata, a sua volta raggiungibile per mezzo di una scala esterna.
La difesa maggiore è invece data dalla massiccia torre maestra che si innalza in corrispondenza dell'angolo sud orientale.
La posizione del complesso è dominante, dall'alto di un poggio di arenaria posto a settentrione del paese, a controllo delle valli dei torrenti Morcione e Tidone.
Il castello è in relazione visiva con parecchi altri castelli della zona (Montalto Pavese, Rocca de' Giorgi, Romagnese, Valverde, Trebecco, Pietragavina): è ipotizzabile una rete di controllo del territorio, affidata a segnalazioni tra una fortificazione e l'altra.
Fonti:
www.mondimedievali.net/Castelli
www.lombardiabeniculturali.it/architetture
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