CASTELLO di CASEI GEROLA                                                     Tratto da:  vedi sotto
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La prima notizia del castello risale al 951 quando Berengario II e Adalberto re confermarono alla badessa Ermenegilda la corte di Casei con il Castello; così pure fece Enrico III nel 1054.

Nel 1185 erano feudatari di Casei i conti di Rovescala.

Nei primi anni del 1300 vi soggiornò l’eresiarca fra’ Dolcino Tornielli e nel 1348 era signore Fiorello Beccaria, ma verso il 1415 i Beccaria persero definitivamente il feudo di Casei a favore del Conte di Carmagnola.

 

Nel 1499 Casei e il castello furono conquistati dai Francesi di Gian Giacomo Trivolzio per Luigi XII e nel 1543 gli Spagnoli decisero di indebolire le mura di Casei e di distruggere le fortificazioni del castello.

Finalmente il 22 dicembre 1560 il governatore di Milano Francesco Ferdinando de Avalos de Aquino concesse il restauro.

Il castello, nel luogo e con le proporzioni di oggi, fu iniziato nel 1407 ingrandendo il precedente maniero. Esso si presenta come una massiccia costruzione in mattoni, con corte interna quadrangolare.

Gli avanzi dei quattro torioni d’angolo sono ancora possenti. Su parte dei due torrioni verso est furono costruiti, intorno al 1700, due loggiati. L’ingresso nord verso il borgo poggia su due grandi arcate ad ogiva di cui una risulta il fondamento dell’antico torrione d’ingresso.

Sul fronte opposto un altro ingresso è costituito da un’ala pensile che formava il corpo di guardia e poggiante su due grandi arcate ogivali. L’interno del castello, oggi, è quasi tutto sistemato ad abitzione. Di fronte all’ingresso nord, nella corte, si apre un loggiato attraverso cui si entra nella cappella al titolo di Sant’Antonio di Padova che conserva una statua settecentesca del Santo ed alcune pregevoli tele.

 

Altre tele, mobili antichi e collezioni varie sono in tutte le stanze del castello.
Al di sotto del piano del cortile si può ammirare la parte originaria del maniero che, a giudicare dalle fondamenta, doveva essere veramente possente.

Importante l’archivio che conservava rari documenti, oggi aggregato all’archivio storico comunale.

 

Fonti:

www.mondimedievali.net/Castelli

www.artecaseigerola.it/sito/castello

 
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ISTITUZIONI STORICHE

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Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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