CASTELLO di GAMBOLÒ
Tratto da: vedi sotto
Intorno all’anno 1000, nel periodo dei Comuni, sorse il “Castrum“, nucleo fortificato del castello, luogo di protezione per gli abitanti del villaggio e dei territori.
In origine il castello era una rocca realizzata a scopi prettamente difensivi, e nel corso dei secoli subì numerosi saccheggiamenti e venne semidistrutto nelle campagne militari dei secoli XII e XIII.
Tra il 1412 e il 1475 il feudo di Gambolò venne concesso ad Antonio Beccaria.
Il castello presenta i caratteri essenziali delle rocche visconteo - sforzesche con pianta quadrilatero/trapezoidale e torri sia nei “cantoni“ che al centro. Da ogni lato i muri di cinta, lungo cui si snodavano i cammini di ronda, erano completati da merli ghibellini.
Il 30 gennaio 1573 il marchese Litta Agostino acquistò il feudo di Gambolò.
L'idea del Conte era quella di trasformare il castello in villa di campagna con un ampio giardino e un ingresso rappresentativo.
Pertanto l’11 aprile 1573 il conte, successivamente elevato al titolo di marchese, incominciò ad acquistare le proprietà private poste all’interno del castello iniziando da quelle prossime al palazzo.
Il palazzo si elevava circa 50 metri ad ovest con ingresso ad arco ribassato a tutto sesto, con fronte bugnato ed estradosso a dentelli.
Oltre si trovava il cortile con due colonnati affacciati e una muraglia cieca.
Prima della fine del secolo i Litta eliminarono dalla cinta muraria del castello i merli e i cammini di ronda, iniziando a costruire a ridosso del muro una galleria, oggi chiamata “Manica Lunga“.
Purtroppo a seguito di controversie i lavori si interruppero con la costruzione della torre quadrata posta al centro del lato che congiungeva il palazzo con la torre Mirabella.
Il corpo della “Manica Lunga“ si sviluppa su due piani per un’altezza complessiva di m 10.00 circa. Il piano terra è costituito da una galleria della lunghezza di circa m 50.00 costituita da 15 colonne binate poggianti su un parapetto interrotto da un’alternanza di vuoti e di pieni che trovano definizione nella continuità materica delle mensole poggianti su pilastrini centrali in pietra.
Il soffitto della galleria è in cannicciato con volte a sesto ribassato con alternanza di vela e botte, mentre la soletta è in assito poggiante su una orditura in legno.
Nei decenni successivi furono apportate altre modifiche come ad esempio la fontana ottagonale, ora distrutta, fatta erigere nel 1776 al centro del giardino in prossimità della galleria.
Successivamente il castello fu donato dalla famiglia Robecchi, avente causa dai Litta, al Comune.
Al piano primo del complesso della Manica Lunga
vi è la sede del Museo Archeologico Lomellino
Fonti:
www.mondimedievali.net/Castelli
wikipedia.org/wiki/Gambol%C3%B2
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