COMUNE DI CAVA MANARA
sec. XIV -
1757
Il toponimo si trova citato nel
secolo XIII, come facente parte del feudo di Sommo (Bergamo 1995). NelI’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 Cava,
fa parte della contea Lumellina (Soriga
1913). Nel 1315 quando Matteo Visconti si impadronisce di Pavia, l’Agro
Ticinese viene diviso in squadre e Cava è compresa nel distretto dell’Oltrepò Sub-Squadra-Summi. Nel
1466 i Visconti daranno in feudo queste terre agli Eustachi.
Cava è inclusa nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per
fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente
alla Lomellina (Opizzone
1644). Il 9 marzo 1637 Giovanni Domenico Cavalchino
delegato del governatore di Milano, a nome di sua maestà Filippo IV di Spagna,
fu inviato a Cava per assumere tutte quelle notizie che il Governatore giudicava
necessarie alla conoscenza civile, amministrativa ed economica della comunità.
Il console, Francesco Olevano affermava di abitare in
queste terre e di essere stato per dieci volte console. Vi era un podestà che
risiedeva in Pavia e per il suo ufficio riceveva 6 scudi l’anno pagati dal
comune. La popolazione era di 70 fuochi (Pasquale 1923). Nel 1650 Gerolamo Olevano presta giuramento di fedeltà al re di Spagna, come
duca di Milano, per i feudi della Squadra di Sommo: Cava, Taverna, Torre de
Torti, Franco, San Fedele, Spichia, Sabione e Casa Bianca (ASTo,
Inventario Lumellina n° 48).
1757 - 1797
Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente generale Fontana, incaricato di censire i
comuni della Lomellina dal duca di Savoia, Cava conta
191 anime, il feudatario è il marchese Olevano,
abitante in Pavia. Dalla relazione risulta che nella comunità sono presenti i
consoli (ASTo, Paesi di nuovo acquisto). Il comune,
nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 fa parte della provincia
Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie
1723). Nello stabilimento delle province del 3
settembre 1749
viene confermata l’appartenenza di Cava alla provincia Lomellina
(stabilimento delle provincie 1749). Dal manifesto
senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso
nel secondo cantone della Lomellina (manifesto
senatorio 1750). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 settembre 1775 Cava è confermata alla Lumellina
(editto 15 settembre 1775).
1798 - 1815
Il primo decreto napoleonico del
1800 emanato per la Lomellina sancisce che il
dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capoluogo del sesto distretto e La Cava ne fa
parte (legge 11 brumale anno IX). Nella compartimentazione territoriale dl 28 aprile 1806 con il toponimo La Cava, il comune ricade sotto il
dominio Napoleonico e precisamente nel dipartimento d’Olona, distretto secondo
di Pavia, cantone primo di Pavia, come comune di terza classe con 259 abitanti
(compartimentazione 1806).
1816 - 1859
Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Cava fa parte del mandamento di Carbonara, nella
provincia di Vigevano (regio editto 1814, ASCVo).
Nella compartimentazione del 27 ottobre 1815 Cava è capo di mandamento, nella
provincia di Vigevano (regio editto 1815, ASCVo). Per
mezzo del Regio Editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova
circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Cava è capo di mandamento,
nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). Cava appartiene
alla diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Dipendente dal Senato
Piemontese, ha gli uffici di Insinuazione a Garlasco,
la Prefettura e gli uffici di Ipoteca a Vigevano, l’Intendenza a Mortara, e, infine l’ufficio di Posta a San Martino Siccomario. Cava è sede del Tribunale di Giudicatura e di
un Ufficio di Percettoria e di Dogana di seconda
linea. Conta una popolazione di 500 abitanti (Casalis).
Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre
1859, Cava
appartiene al circondario di Pavia, è a capo del quinto mandamento, ed ha una
popolazione di 795 abitanti (decreto 1859).
1859 - 1971
In seguito all’unione temporanea
delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale
stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Cava Manara con 795 abitanti, retto da un consiglio di quindici
membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento V di Cava,
circondario I di Pavia, provincia di Pavia. Alla costituzione nel 1861 del
Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 810 abitanti
(Censimento 1861). Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di Cava e
successivamente a tale data assunse la denominazione di Cava Manara (R.D. 15 Marzo 1863, n. 1211). In base alla legge
sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco,
da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nel
mandamento di Cava Manara, circondario di Pavia e
provincia di Pavia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente
nel comune: abitanti 918 (Censimento 1871).
Nel 1871 al comune di Cava Manara vennero aggregati i
soppressi comuni di Gerrechiozzo e Torre de’ Torti.
Popolazione residente nel comune: abitanti
2.624 (Censimento 1881); abitanti 3.044 (Censimento 1901); abitanti 2.959
(Censimento 1911); abitanti 2.880 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune
risultava incluso nel circondario di Pavia della provincia di Pavia. In seguito
alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva
amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 3.001
(Censimento 1931); abitanti 3.133 (Censimento 1936). In seguito alla riforma
dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Cava Manara veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e
da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 3.363 (Censimento
1951); abitanti 3.635 (Censimento 1961); abitanti 3.953 (Censimento 1971). Nel
1971 il comune di Cava Manara aveva una superficie di
ettari 1.743.