Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

 

COMUNE DI SANT'ALBANO

 

sec. XIV - 1743

Sant’Albano nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).

 

1743 - 1797

Con il trattato di Worms del 1743 Sant’Albano passò sotto il dominio di casa Savoia.

Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Sant’Albano, appartenente al marchesato di Godiasco, viene inserito nella tappa di Varzi (tappa insinuazione 1770).

Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pubblici 1775); pur non avendo reperita specifica documentazione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Sant’Albano fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario.

Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Sant’Albano si trova inserito nel distretto di Bobbio (editto 15 settembre 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Sant’Albano, viene inserito nel secondo cantone di Varzi (riparto 1789).

 

1798 - 1814

Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Sant’Albano con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Sant’Albano viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Bobbio (decreto Campana 1801).

Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del dipartimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in carica per tre anni (decreto Campana 1802).

Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’amministrazione ligure – piemontese voluta da Napoleone Bonaparte, Sant’Albano con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola).

 

1815 - 1859

L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775.

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e cantoni per le assise, Sant’Albano veniva definitivamente inserito nel mandamento di Zavattarello appartenente al primo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria.

Dipendeva dal senato di Genova, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Varzi e quello postale in Zavattarello.

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Sant’Albano viene inserita nel quarto mandamento di Zavattarello, provincia di Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Sono aggregate a Sant’Albano le frazioni di Costa Croce, Molino di Cassano, Monte Acuto de Rossi e Cassinale Belvedere.

La popolazione conta 405 abitanti (Casalis 1847).

Nel 1859 Sant’Albano con una popolazione di 531 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel IV mandamento di Zavattarello del circondario di Bobbio (decreto 1859).

 

1859 - 1929

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Sant’Albano con 531 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento IV di Zavatterello, circondario II di Bobbio, provincia di Pavia.

Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 564 abitanti (Censimento 1861).

Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di Sant’ Albano e successivamente a tale data il comune assunse la denominazione di Sant’Albano di Bobbio (R.D. 15 Marzo 1863, n.1211).

In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 621 (Censimento 1871); abitanti 647 (Censimento 1881); abitanti 535 (Censimento 1901); abitanti 525 (Censimento 1911); abitanti 571 (Censimento 1921). Nel 1923 il comune venne aggregato al circondario di Voghera della provincia di Pavia (R.D. 8 luglio 1923. n. 1726).

In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà.

Nel 1929 il comune di Sant’Albano di Bobbio venne aggregato al comune di

 Val di Nizza (R.D. 28 marzo 1929, n. 783).