Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

 San Cipriano Po – Stemma

COMUNE DI SAN CIPRIANO PO

 

sec. XIV - 1743

Il toponimo si trova citato per la prima volta in un atto di donazione del re Berengario nell’anno 909, la chiesa di San Cipriano viene donata alla chiesa di San Giovanni in Domnarum di Pavia (Robolini)

Come “Sanctus Ciprianus” è inserito nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum).

Feudalmente una parte del territorio era soggetta al vescovo di Pavia al quale restò in proprietà fino al 1752, l’altra fu compresa nel feudo di Broni di cui seguì le sorti.
San Cipriano nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).

Nel 1712 il console di San Cipriano Giovanni Bettoni compare davanti al Senato di Torino e dalla dichiarazione rilasciata risulta che il comune per una parte, comprendente una popolazione di 60 fuochi, dipende dal feudo di Broni proprietà della famiglia Arrigoni e per l’altra, comprendente una popolazione di 20 fuochi, dalla Mensa vescovile di Pavia, feudo di Stradella.

San Cipriano era diviso in due giurisdizioni, quella appartenente a Stradella aveva un console proprio eletto ogni inizio d’anno, in alternativa con il console di Portalbera, comunità anch’essa sotto la giurisdizione di Stradella e sottoposta alla Mensa vescovile di Pavia.

La comunità non partecipava all’elezione nè del Podestà nè del luogotenente, aveva il cancelliere, Giovanni Finardi di Pavia, il quale teneva i registri del catasto e predisponeva il riparto dell’estimo civile e rurale. San Cipriano non aveva cascine aggregate e confinava con i comuni di Portalbera, Broni, Boffalora e Stradella.

Al feudatario Arrigoni la comunità non corrispondeva nulla, mentre al podestà versava annualmente 4 scudi; il pretorio e le carceri erano in Broni.

 

1743 - 1797

Con il trattato di Worms del 1743 San Cipriano passò sotto il dominio di casa Savoia.

La comunità di San Cipriano è compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepò nell’anno 1744 (Convocato Oltrepò, 1744).

Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, San Cipriano viene inserito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770).
Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pubblici 1775); pur non avendo reperita specifica documentazione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che San Cipriano fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario.

Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 San Cipriano si trova inserito nel distretto di Voghera (editto 15 settembre 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, San Cipriano, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789).

1798 - 1814

Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di San Cipriano con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). San Cipriano viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801).
Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del dipartimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in carica per tre anni (decreto Campana 1802).

Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’amministrazione ligure – piemontese voluta da Napoleone Bonaparte, San Cipriano con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola).

1815 - 1859

L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775.
In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, San Cipriano veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Broni appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo).

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e cantoni per le assise, San Cipriano veniva definitivamente inserito nel mandamento di Broni appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria.

Dipendeva dal senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione e quello postale avevano sede in Broni.

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di San Cipriano viene inserita nel terzo mandamento di Broni, provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Erano aggregate a San Cipriano le frazioni di Buffalora, Coste e Cantaraina.

A San Cipriano esisteva un battello, gestito dal governo centrale di Torino, per il traghettamento del Po.

La popolazione conta 910 abitanti (Casalis 1847).

Nel 1859 San Cipriano con una popolazione di 959 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel II mandamento di Broni del circondario di Voghera (decreto 1859).

 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di San Cipriano Po con 959 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento II di Broni, circondario IV di Voghera, provincia di Pavia.

Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 933 abitanti (Censimento 1861).

Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di San Cipriano e successivamente a tale data assunse la denominazione di San Cipriano Po (R.D. 15 Marzo 1863, n.1211).

In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867).

Popolazione residente nel comune: abitanti 954 (Censimento 1871); abitanti 983 (Censimento 1881); abitanti 908 (Censimento 1901); abitanti 963 (Censimento 1911); abitanti 893 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Voghera della provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 822 (Censimento 1931); abitanti 807 (Censimento 1936).

Nel 1942 al comune di San Cipriano Po venne aggregata una zona di territorio, staccata dal comune di Belgioioso e dal comune di San Cipriano Po venne staccata una zona di territorio disabitata, aggregata al comune di Belgioioso.

In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di San Cipriano Po veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.
Popolazione residente nel comune: abitanti 725 (Censimento 1951); abitanti 590 (Censimento 1961); abitanti 489 (Censimento 1971).

Nel 1971 il comune di San Cipriano Po aveva una superficie di ettari 867.