Pavia e dintorni – Da: Lombardia Beni Culturali

 

Redavalle – Stemma 

COMUNE DI REDAVALLE

 

sec. XIV - 1743

Il toponimo si trova per la prima volta citato nel diploma del 1164 di Federico I il quale tolse Redavalle alla giurisdizione di Piacenza per assegnarla a Pavia. Secondo il Legè nel territorio di Redavalle sorgeva l’antica Camelio Mago.

Come Ridavalle compare nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepò (Soriga 1913).

Redavalle compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepò e Siccomario, tra i dichiaranti è il console della comunità (Focatico Oltrepò e Siccomario, 1537).
Redavalle nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).

Redavalle era giurisdizione del feudo di Broni e solo nel 1789 ebbe autonomia.

Nel 1712 al console di Redavalle vengono chieste informazioni sulla struttura amministrativa del comune, ruolo del console era di portare le denunce a Pavia e di riscuotere il dazio dell’imbottato. La popolazione era di circa 50 fuochi distribuiti in due cascine, la Colombera e l’Antoniana. In Redavalle non vi era “prestino”, osteria e macelleria, si vendeva il pane acquistato in Bagnaria e il mercato si faceva in Montalto, Stradella, Broni e Pavia (ASTo, Oltrepò mazzo 3).

 

1743 - 1797

Con il trattato di Worms del 1743 Redavalle passò sotto il dominio di casa Savoia.

La comunità di Redavalle è compresa nell’elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio rappresentante in Voghera alla riunione generale per l’elezione della congregazione dei possessori dei beni rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepò nell’anno 1744 (Convocato Oltrepò, 1744).

Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione, Redavalle viene inserito nella tappa di Broni (tappa insinuazione 1770).
Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per “le Amministrazioni de pubblici” ( Amministrazioni de pubblici 1775); pur non avendo reperita specifica documentazione relativa all’ordinamento comunale, si può ipotizzare che Redavalle fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio ordinario.

Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Redavalle si trova inserito nel distretto di Voghera (editto 15 settembre 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Redavalle, viene inserito nel terzo cantone di Broni (riparto 1789).

1798 - 1814

Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di Redavalle con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Redavalle viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801).

Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del dipartimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in carica per tre anni (decreto Campana 1802).

Redavalle nel riparto delle azioni dell’ex commenda di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di Marengo è inserita nel circondario di Broni (decreto Brayda 1801).

Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’amministrazione ligure – piemontese voluta da Napoleone Bonaparte, Redavalle con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805, ASC Casei Gerola). 

1815 - 1859

L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775.
In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, Redavalle veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Santa Giuletta appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo).

In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e cantoni per le assise, Redavalle veniva definitivamente inserito nel mandamento di Santa Giuletta appartenente al secondo cantone della provincia di Voghera ( regio editto 1815, ASCVo ), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, l’ufficio dell’insinuazione aveva sede in Casteggio e quello postale in Santa Giuletta.

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la comunità di Redavalle viene inserita nel decimo mandamento di Santa Giuletta, provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).

Redavalle aggrega le frazioni di Colombara e Calcababbio.

La popolazione conta 840 abitanti (Casalis 1847).
Nel 1859 Redavalle con una popolazione di 863 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel VII mandamento di Santa Giuletta del circondario di Voghera (decreto 23 ottobre 1859).

 

1859 - 1971

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Redavalle con 863 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VII di Santa Giulietta, circondario IV di Voghera, provincia di Pavia.

Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 896 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

Nel 1866 al comune di Redavalle venne aggregata la frazione di Rile, staccata dal comune di Santa Giuletta (R.D. 17 giugno 1866, n. 3048).

Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867).

Popolazione residente nel comune: abitanti 1.186 (Censimento 1871); abitanti 1.265 (Censimento 1881); abitanti 1.437 (Censimento 1901); abitanti 1.388 (Censimento 1911);
abitanti 1.389 (Censimento 1921).

Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Voghera della provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà.

Popolazione residente nel comune: abitanti 1.364 (Censimento 1931); abitanti 1.290 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Redavalle veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.339 (Censimento 1951); abitanti 1.310 (Censimento 1961); abitanti 1.181 (Censimento 1971).

Nel 1971 il comune di Redavalle aveva una superficie di ettari 547.