1929
1946
VARZI BAGNARIA
COMUNE DI BAGNARIA
sec. XIV - 1743
Il toponimo si trova citato per la prima volta in una memoria relativa all’
assedio di Tortona del 1155 in cui Bagnaria portò difesa alla città
impegnata contro Federico I (Goggi 1973). Da questo si può intuire che
Bagnaria fosse giurisdizione dipendente dai vescovi di Tortona e ne è prova,
la conferma di Bagnaria al vescovo di Tortona Oberto rilasciata nel 1157 da
papa Adriano IV.
Bagnaria viene definita corte in una sentenza del 1165 pronunciata dai
consoli di Pavia in merito a liti per confini insorte tra Bagnaria e Cecima
(Robolini 1830).
Nel 1197 gli uomini del comune di Bagnaria giurano fedeltà al comune di
Tortona a cui l’aveva confermata nel 1176 Federico I (Goggi 1973).
La città di Tortona concesse nel 1290 il diritto di cittadinanza agli abitanti di Bagnaria obbligandosi a custodirne la porta del castello e riservandosi i diritti di nomina del curato e cappellano (Goggi 1973). Nel 1449 Bagnaria insieme al tortonese viene sottoposta alla giurisdizione degli Sforza e con atto del 7 febbraio 1485 Giovanni Galeazzo Sforza investe il feudo a Carlo Fieschi con il titolo di signoria. Successivamente, Carlo V donò il feudo alla famiglia Doria (Guasco 1911) alla quale lo troviamo appartenere ancora nel 1779 (Goggi 1973). Bagnaria era feudo imperiale dello stato di Milano (istrumento di affrancamento del 31 luglio 1656), soggetto alla totale giurisdizione della famiglia Doria Landi.
Bagnaria non è compresa nell’elenco del 1634 delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).
1743 - 1797
Con il trattato di Worms del 1743 Bagnaria passò sotto il dominio di casa Savoia.
Al principe Doria Landi verranno confermati tutti i diritti da Carlo Emanuele re di Sardegna con la stesura di un regolamento provvisionale e regie patenti del 1752 (Duboin). Il principe esercitava nel feudo la sua giurisdizione affiancato da vari ufficiali e giusdicenti, il regolamento della comunità era applicato da più reggenti o consoli e da un sindaco o sindacatore; l’amministrazione della giustizia era delegata ad un giudice di prima istanza chiamato commissario, podestà o luogotenente e gli atti di questo tribunale erano trascritti da un notaio chiamato attuario. Vi era un giudice revisore delle cause sia criminali che civili e un giudice ordinario d’appello; l’ultima istanza era delegata al principe su ricorso dei litiganti. Con patente del 5 ottobre 1790 fu affidata alla deputazione di governo e giustizia con sede in Genova, il ruolo di magistrato supremo per i feudi Doria.
Il regolamento provvisionale suddiviso in quattordici punti stabiliva la continuità assegnata al principe per l’esercizio della sua giurisdizione indipendente da qualunque magistrato ed attenendosi all’instrumento di affrancamento rilasciato dal senato di Milano in data 31 luglio 1656; anche le disposizioni per l’amministrazione della giustizia dovevano avere come riferimento le nuove costituzioni di Milano.
La nomina dei commissari, giudici, sindacatori, fiscali ed attuari veniva fatta direttamente dal principe e non era soggetta all’approvazione di alcun magistrato. Al principe era stata anche accordata la facoltà di nominare notai pubblici (regia patente 4 settembre 1752) per l’esercizio del notariato nelle sue giurisdizioni (Duboin)
1798 - 1814
Il prefetto del dipartimento di
Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina
i maires e gli aggiunti della municipalità di Albaredo con decreto del 23
fruttidoro anno IX (settembre 1801). Albaredo viene inserito nel
dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801).
Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del dipartimento di
Marengo decreta la nomina dei consiglieri municipali in numero di 10 i quali
dovranno restare in carica per tre anni (decreto Campana 1802).
Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell’amministrazione ligure – piemontese voluta da Napoleone Bonaparte, Albaredo con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Voghera (decreto 1805).
1815 - 1859
L’amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27
aprile 1814) ripristinava nei comuni l’antico regime con l’ordine di
osservanza del regolamento amministrativo del 1775.
In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle
province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in
mandamenti di giudicature e cantoni per le assise, Bagnaria con Livelli
veniva definitivamente inserita nel mandamento di Varzi appartenente alla
provincia di Voghera ( regio editto 1814, ASCVo ).
Dipendeva dal senato di Genova e l’ ufficio insinuazione e postale avevano
sede in Varzi.
Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova
circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra ferma” la
comunità di Bagnaria viene inserita nel terzo mandamento di Varzi, provincia
di Bobbio, divisione di Genova (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).
A Bagnaria erano aggregate la borgata di Livelli e le
frazioni di : Villa di Motti, Coriola, Moglia, Torretta, cà di Barletta, cà
di Meitina, cà de’ Galeotti, Cascine e casa di Mazzone.
La popolazione era di 720 abitanti (Casalis 1832).
Nel 1859 Bagnaria con una popolazione di 868 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, viene inserita nel circondario di Bobbio e nel III mandamento di Varzi (decreto 1859).
1859 - 1929
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di
Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23
ottobre 1859, il comune di Bagnaria con 868 abitanti, retto da un consiglio
di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento
III di Varzi, circondario II di Bobbio, provincia di Pavia. Alla
costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione
residente di 835 abitanti (Censimento 1861). Sino al 1863 il comune mantenne
la denominazione di Bagnara e successivamente a tale data assunse la
denominazione di Bagnaria (R.D. 15 Marzo 1863, n. 1211).
In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva
amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il
comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia
(Circoscrizione amministrativa 1867).
Popolazione residente nel comune: abitanti 836 (Censimento 1871); abitanti
920 (Censimento 1881); abitanti 747 (Censimento 1901); abitanti 861
(Censimento 1911); abitanti 973 (Censimento 1921). Nel 1923 il comune di
Bagnaria venne aggregato al circondario di Voghera della provincia di Pavia
(R.D. 8 luglio 1923, n. 1726). In seguito alla riforma dell’ordinamento
comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà
Nel 1929 il comune di Bagnaria venne aggregato al comune di Varzi (R.D. 28 marzo 1929, n. 663)
1946 - 1971
Nel 1946 venne ricostituito il comune autonomo di Bagnaria disaggregandone il territorio dal comune di Varzi (D.L.C.p.S. 31 ottobre 1946, n. 418).
In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il
comune di Bagnaria veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un
consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.008 (Censimento
1951); abitanti 776 (Censimento 1961); abitanti 647 (Censimento 1971).
Nel 1971 il comune di Bagnaria aveva una superficie di ettari 1.659.