COMUNE DI SCALDASOLE
sec. XIV - 1707
(L’incerta etimologia del luogo fa supporre, da alcuni studiosi, che derivi da sculdasius, ossia giudice, credendo che il paese fosse una “fara” longobarda dipendente da Lomello, sede di una corte giudiziaria) (Forte 1940).
Il toponimo appare per la prima volta in alcuni documenti del 982, nei quali
si trova scritto di un luogo vicino a Vigevano “Ad Schaldasolem” (Forte
1940).
Negli atti dell’antichissimo monastero di San Salvatore di Pavia, 22 aprile
1334, Galvano e Lanfranchino de’ Campeggi investono a titolo di affitto il
signor Raynuccino de Fulpertis il “Castrum et Turris de Scaldasole”.
La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Scaldasole, in contea Lumellina (Soriga 1913).
Nel 1404 il luogo di Scaldasole fu fortificato da Ardengo Folperti, ma è del 1436 la prima regolare investitura al figlio del gran contabile di Spagna don Jnici d’Avalos trasmissibile ai discendenti. Dopo che Filippo Maria Visconti aveva imposto la fine del potere feudale dei d’Avalos, nel 1451 Francesco Sforza restituisce ai figli del Folperti il feudo, il quale Stefano 1456 lo venderà a Francesco dei Pichi della Mirandola. La figlia di Francesco, Taddea, sposò il marchese Giacomo Malaspina (26 ottobre 1461).
Solo nel 1577, esattamente il 26 settembre, il feudo si staccherà da Sannazzaro. Scaldasole viene venduta a Rinaldo Tettoni che nel 1582 (21 agosto) lo vendette, a sua volta, al cardinale Tolomo Gallio ( la cui linea si estine nel 1800).
Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Scaldasol”(statuta stratarum).
Il primo podestà di Scaldasole di cui si trovi menzione è Giorgio Passelli, probabilmente dell’epoca di Filippo Maria Visconti. A lui seguirono Smiraldo e Blasio (nominato il 19 marzo 1450), gli successero Giovanni Medici (11 gennaio 1453). Giacobbe Luparo (1473) e Pietro Vespucci (1474) (Forte 1940).
Nel 1620 Scaldasole entra a far parte di una delegazione di 24 enti che
delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904).
Il comune è incluso nell’elenco delle terre del stato di Milano, censite per
fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1644).
1707 - 1797
Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente generale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomellina dal duca di Savoia Scaldasole si contano 446 anime, e il principale feudatario è il duca del Vito, abitante in Milano (ASTo, Paesi di nuovo acquisto).
Fra le terre considerate vocali per metà risulta anche Scaldasole, le terre vocali erano quelle che partecipavano alla congregazione per risolvere gli interessi della provincia (Malagugini 1911).
ll comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara (regolamento delle provincie 1723).
Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata l’appartenenza di Scaldasole alla provincia Lomellina (stabilimento delle provincie 1749),
Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel terzo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750).
In seguito al nuovo censimento delle province del 15 settembre 1775 Scaldasole è confermato, ancora, alla Lumellina (editto 15 settembre 1775).
1798 - 1814
Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Mortara è capoluogo del quinto distretto e Scaldasole ne fa parte (legge 11 brumale anno IX).
Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi amministrativi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e dei distretti, Scaldasole è incluso nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX).
Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Scaldasole ricade sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di Vigevano, cantone terzo di San Nazzaro di Burgundi, come comune di terza classe con popolazione di 649 abitanti (compartimentazione 1806).
1815 - 1859
Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Scaldasole è incluso nel mandamento di San Nazaro de’ Burgondi, nella provincia di Mortara (regio editto 1814, ASCVo).
Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”, Scaldasole viene inserito nel mandamento di Sannazzaro de’ Burgondi, nella provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).
Tale decreto ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e abolì le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 mandamenti.
Scaldasole appartiene alla diocesi di Vigevano, divisione di Novara. Dipendente dal Tribunale d’Appello di Casale, i suoi uffici di Intendenza, Tribunale di Prima Cognizione e Ipoteca sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione e di Posta sono a Sannazzaro. Conta una popolazione di 1060 abitanti. (Casalis).
Nella compartimentazione territoriale del 1859, 23 ottobre Scaldasole, appartenente al circondario primo di Pavia, mandamento settimo di Sannazzaro, ha una popolazione di 1094 abitanti (decreto 1859).
1859 - 1971
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Scaldasole con 1.094 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VII di Sannazzaro, circondario I di Pavia, provincia di Pavia.
Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.074 abitanti (Censimento 1861).
In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Sannazzaro de’ Burgondi, circondario di Pavia e provincia di Pavia (Circoscrizione amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 1.178 (Censimento 1871); abitanti 1.302 (Censimento 1881); abitanti 1.271 (Censimento 1901); abitanti 1.200 (Censimento 1911); abitanti 1.175 (Censimento 1921).
Nel 1924
il comune risultava incluso nel circondario di Pavia della provincia di
Pavia. In seguito alla riforma
dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da
un podestà.
Popolazione residente nel comune: abitanti 1.084 (Censimento 1931); abitanti
1.079 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale
disposta nel 1946 il comune di Scaldasole veniva amministrato da un sindaco,
da una giunta e da un consiglio.
Popolazione residente nel comune: abitanti 1.142 (Censimento 1951); abitanti 1.089 (Censimento 1961); abitanti 933 (Censimento 1971).
Nel 1971 il comune di Scaldasole aveva una superficie di ettari 1.159.